Colazione all’italiana e internazionale: abitudini e trend a confronto
Non c’è dubbio: gli italiani continuano a preferire l’abbinata cappuccino e brioche per iniziare bene la giornata. Secondo gli ultimi dati Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) qualcosa sta però cambiando anche nel Bel Paese: la colazione si fa più sostanziosa, ed è in aumento il numero di coloro che scelgono prodotti tipici, con ingredienti a km zero, biologici o vegani. E all’estero?
«Non è raro trovare caffetterie che servono un eccellente cappuccino con croissant o brioche anche in Oriente, per esempio a Seul, una delle capitali più importanti per concentrazione di coffee shop», commenta Stefano Martin, Export Manager Diemme. «Se ci spostiamo in Medioriente, in una città come Tel Aviv, la colazione più frequente è un piatto unico con diverse preparazioni salate e ingredienti tipici della cucina mediterranea, ma che culmina quasi sempre con un caffè e qualcosa di dolce. Qui l’alternativa più vicina al concetto italiano di colazione è quella offerta dai bakery shop (pasticcerie-panetterie). Ma anche in Europa ci sono nuovi trend e contaminazioni: nella multietnica Londra, ad esempio, la bevanda più diffusa non è più il caffè filtro, ma una bevanda a base di latte e caffè, in formato large rispetto al cappuccino italiano. La colazione rimane comunque più ricca, anche se lontana dalla tipica english breakfast. Per dare uno sguardo ai Paesi latinoamericani, è molto interessante il caso del Messico, in cui esiste tutt’oggi la colazione d’affari: i ristoranti aprono la mattina e vengono serviti piatti abbondanti salati o addirittura piccanti, come le uova rancheros in diverse versioni, accompagnati da succhi di frutta. Anche qui si sta però diffondendo la colazione in “stile bakery”, sotto l’influenza nordamericana».