Le specie del caffè
Numerose sono le specie della pianta del caffè presenti in natura. Due vengono però principalmente coltivate per la produzione di caffè tostato: la Coffea Arabica, più pregiata per gusto e aroma, che da sola rappresenta tre quarti della produzione mondiale; la Coffea Canephora, comunemente nota come Robusta.
La specie Arabica, più sensibile alle escursioni termiche, cresce ad alta quota, tra i 900 e i 2000 m. La sua origine viene ricondotta alle regioni montuose tra Etiopia, Sudan e Kenya, ed è oggi coltivata specialmente nel Centro e Sud America e in Africa orientale. I chicchi hanno una forma allungata e solco sinuoso; si caratterizzano per un tenore di caffeina inferiore rispetto a quello delle altre specie coltivate (tra lo 0,8 e l’1,3%) e proprietà organolettiche che migliorano più la pianta cresce ad altitudini elevate.
La pianta di Coffea Robusta è più resistente al clima tropicale e adattabile anche ad altitudini inferiori ai 700 m. Scoperta in Congo nel XVIII secolo, è oggi coltivata soprattutto in Africa occidentale e nelle zone tropicali asiatiche. I chicchi sono tondeggianti, con un solco diritto; si caratterizzano per un tenore di caffeina tra il 2 e il 4%, la profumazione più intensa e il sapore più amaro e astringente.