GALEOTTO FU IL PANETTONE!
Potete dirmi tutto quello che volete…Che troppi dolci fanno male, che la linea va a farsi benedire e pure che si può vivere anche senza. Ma al panettone a Natale non rinuncio.
E pensare che in Perù il panettone si trova praticamente ovunque e in tutti i periodi dell’anno: si usa per festeggiare compleanni, onomastici, l’arrivo dell’estate e naturalmente le festività natalizie…Un’usanza che non è del tutto nuova del resto, visto che da noi, nell’800, era più o meno così!
Forse non mi sento ancora pronto per questa ghiotta sfida futuribile e mi abbandono al ricordo, a quando da bambino la prima fetta me la faceva trovare mia nonna l’8 di dicembre per colazione vicino ad una bella tazza di latte. Con quel gesto si apriva per me il periodo natalizio, a cui seguivano la decorazione dell’albero, la letterina a Babbo Natale, i disegni da incollare sui vetri delle finestre, le mille elucubrazioni su cosa farmi regalare e le folli passeggiate domenicali in centro con i miei genitori per scegliere i vestitini delle feste…Un lavoro immane che oggi probabilmente definirei stress, ma era tanto bello che alla sera andavo a letto col sorriso e la mattina mi risvegliavo ancora più carico del giorno prima.
Passano gli anni, le cose cambiano, alcune in meglio altre in peggio e altre ancora semplicemente cadono nel dimenticatoio. Ma quella del panettone è una tradizione che non abbandono, perché è la mia!
Una cosa su cui scendo volentieri a compromessi è il gusto del mio panettone delle feste; devo dire che negli ultimi anni fior fiore di pasticceri si sono cimentati in creazioni sorprendenti, utilizzando una lista di ingredienti tale da far invidia alla più fornita enciclopedia culinaria: dai più trendy e modaioli che inseriscono lo zenzero, la curcuma, il vino, il pepe e persino la rugiada raccolta la notte di San Giovanni (24 giugno) su montagne trentine, fino ai più cauti che ci deliziano con panettoni al pistacchio, limone, frutti rossi, marron-glacé, cioccolato, ricotta e pere.
“Si possono creare dolci incredibilmente buoni rinnovando la tradizione, ma senza stravolgerla”, afferma saggiamente il maestro pasticcere Iginio Massari. Parole sante!
Quest’anno però non ho dubbi; tra le mille proposte ed il mio irrefrenabile desiderio di dolcezza e genuinità scelgo il Panettone Crema Caffè di Diemme: un lievitato soffice, con morbida crema di cioccolato fondente e caffè, gocce di cioccolato, senza uvetta e senza canditi.
Diemme ha messo in questo prodotto l’esperienza, la curiosità, la passione di quasi 100 anni di attività nel mondo dei caffè tostati e nel servizio ai pubblici esercizi. E si vede, o meglio si sente: dalla selezione accurata del partner dolciario allo studio della ricetta e dei bilanciamenti, dalla creazione della miscela di caffè dedicata fino al packaging, semplice ma davvero accattivante, perfetto anche per un regalo.
Quando si apre la confezione, strano ma vero, il profumo è come quello di un tempo; la fetta è davvero morbida e il ripieno cremoso e ricco. Devo dire la verità! Mi piace perché il caffè si armonizza perfettamente alla gustosa crema di cioccolato, non è invasivo, è un retrogusto che resta piacevolmente in bocca anche dopo. A colazione, come merenda del pomeriggio, con un bel vassoio di noci e frutta secca o in abbinamento ad un buon bicchiere di vin santo.
Signori e signore, spazio all’appetito e alla fantasia…Per il piacere della gola, tutto è concesso!
Buon panettone a tutti!!!
“Anvedi che bel panettone! O’ quand’è che ‘o scartamo?” – Carlo Verdone “Il Gallo Cedrone”…
Vizi e virtù by Jean-Luc