SAPÈRI DEL VINO, SAPORI DI CAFFÈ
Abbiamo grande stima del mondo del vino. Osserviamo da anni tutti i suoi spostamenti, le sue evoluzioni e la costante volontà di proporsi al mercato con invidiabile entusiasmo.
Il vino rappresenta per noi un vero e proprio modello dal quale prendere spunto per divulgare al meglio i principi di qualità dei nostri caffè: il linguaggio evocativo che usano i sommelier, la sua capacità di entrare con fare innocente nei discorsi di una cena tra amici e di rimanere lì fino a quando la bottiglia non è finita per cedere il passo alla successiva. Ci piace e ci fa sorridere, ed è abbastanza naturale, la marea di mezze verità che i “wine lovers” si inventano pur di dimostrare che “ne sanno, eccome se ne sanno!”. Questo vorremmo imparare dal mondo del vino, vorremmo che tra le persone si insinuasse inconsapevolmente, educatamente, il messaggio che “se non sai nulla di caffè, sei meno interessante.”
Agli occhi della maggioranza dei consumatori, infatti, il caffè è una bevanda di cui non è necessario sapere granché, tanto, in qualsiasi bar io mi rechi, o qualsiasi capsula acquisti per “la macchinetta” del mio ufficio, sempre di caffè si tratta. Esiste, in questo mondo, un gruppo molto ristretto di “nerd” e un esercito di persone che vogliono soddisfare il proprio bisogno di caffeina ai quali interessa poco più di niente da dove arrivino quei chicchi, chi li abbia tostati e come quel caffè sia stato estratto. Vogliamo rendere POP la cultura del caffè. Già, perché il caffè in sé è già molto popolare, ma il suo consumo è oppresso da una superficialità davvero rara. Tutti lo bevono, pochi hanno idea di cosa sia.
Raramente si pensa che il caffè, come il vino, è un prodotto della Terra. Viene da luoghi lontani, “invisibili” agli occhi della maggioranza di chi avvicina le labbra alla tazzina anche più volte al giorno. In molti casi, il caffè, come il vino, è lavorato da mani callose che si ingegnano per darci qualche minuto di piacere e anche per questo il caffè, come il vino, va letto, valorizzato e descritto con il giusto rispetto.
Scopriremo insieme qualcosa di nuovo dei caffè, conoscendo il “nome del vitigno, la zona di produzione e la cantina che lo ha prodotto.” Ne parleremo al banco e a tavola, divertendoci azzardando abbinamenti con il cibo, argomentando con aggettivi appropriati e scoprendo nuovi piaceri alla portata di tutti. Il caffè deve approfittare di questo momento storico per liberarsi dalla sua condizione di “sveglia mattutina” o di bevanda da fine pasto.
Stay tuned!
Massimiliano Plett